Passare da riunioni dispersive e poco fattive a riunioni più concrete e inclusive non è facile. Nel 2008 ho condotto una ricerca sulle riunioni che mi ha portato a elaborare un modello per la riunione produttiva. Le trappole più evidenti riscontrate nelle riunioni convenzionali:
- Turni di parola accavallati e lunghi
- Troppi monologhi
- Mancato incoraggiamento agli introversi
- Ragionamenti fumosi
- Fase finale quale campo aperto a dispersioni e distinguo
- Poca partecipazione complessiva delle persone
Occorre un nuovo metodo che superi le cosiddette riunioni che debordano e non concludono.
La Riunione produttiva, sia per quelle in presenza che quelle online, presenta tre fasi sequenziali
– espressiva, regolativa, performativa – di cui in ogni fase vanno cambiati i ritmi e le metriche comunicative. Secondo un funzionamento che dall’apertura fluisca verso la chiusura, nella gestione efficace del tempo, per mettere insieme concretezza e coinvolgimento. Riunione produttiva = produzione + partecipazione.
PUBBLICAZIONI:
- La riunione che serve, Angeli, 2008 (scheda libro)
- La spinta che attiva, Angeli, 2019 (scheda libro)